Il vicepremier Antonio Tajani respinge con decisione l’ipotesi di una tassa sugli extraprofitti bancari, definendola un’idea sovietica.
In un momento in cui il dibattito politico torna a concentrarsi sul possibile utilizzo fiscale degli extraprofitti bancari, la posizione del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, è chiara e netta. Intervenendo alla trasmissione “Zona bianca” su Rete 4, ha rigettato ogni ipotesi in merito, mettendo in guardia dalle conseguenze economiche e ideologiche.

Tajani: “Nessuna tassa finché Forza Italia sarà al Governo”
Durante l’intervento televisivo, come riportato da agi.it, Tajani ha affermato: “Una tassa sugli extra-profitti delle banche è un’idea sovietica e assolutamente inaccettabile. Finché Forza Italia sarà al Governo, non ci sarà una tassa sugli extraprofitti”. Le sue parole riflettono un orientamento politico volto a tutelare il settore bancario da interventi fiscali straordinari che, a suo avviso, rischierebbero di compromettere la stabilità economica del Paese.
Ha poi proseguito: “Le banche devono pagare le tasse come tutte le imprese, è giusto che sia così, devono dare il loro contributo e noi come governo dobbiamo discutere con le banche perché possano contribuire ai conti pubblici, ma pensare di fare tasse o blitz, questo è assolutamente inaccettabile”. Per Tajani, la chiave è il dialogo con il sistema bancario, non l’imposizione unilaterale.
Extraprofitti, piccole banche e supporto alle imprese
Un punto centrale del discorso riguarda il ruolo delle banche nel tessuto economico. “L’idea di extraprofitto è un’idea da Unione Sovietica, non esiste l’extraprofitto, esiste il profitto. Chi decide cos’è il profitto e qual è l’extraprofitto?”, ha dichiarato con fermezza, mettendo in dubbio la stessa definizione del concetto.
Infine, ha richiamato l’importanza delle banche di credito cooperativo, delle banche popolari e di tutte le realtà che sostengono le piccole imprese italiane: “Servono banche forti che accompagnino le nostre imprese in giro per il mondo”. Secondo Tajani, penalizzarle con nuove imposte significherebbe danneggiare le fondamenta dell’economia reale.
"Non è all'ordine del giorno l'ipotesi di inviare militari italiani in Ucraina"
— Zona Bianca (@zona_bianca) August 27, 2025
Così a #zonabianca il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri @Antonio_Tajani pic.twitter.com/YXexXDM9nI